Se la Sicilia intera è una terra felice per tutto quello che generosamente sa offrire a chi la visita, la costa bagnata dal Mar Jonio è così ricca di doni naturali e storici che di meglio è difficile trovare.------------------------------------Lo Stretto di Messina è un luogo di così rara e fascinosa bellezza da essere diventato sede di miti e leggende.------------------------------------Qui, si sa, dove le acque del Tirreno e dello Jonio si mescolano, è la dimora di Scilla e Cariddi, divinità mostruose che, è certo, non smetteranno mai di insidiare, con vortici e tempeste, i naviganti incauti.-----------------------Qui si tuffò Colapesce, da qui transitò Ulisse.--Qui Morgana desta ancora stupore con i suoi miraggi.----------------------------------------------All' imbocco dello Stretto, dopo Punta Faro, si trova Ganzirri, rinomata per la coltivazione dei mitili, e poi, dopo una serie di borghi dai nomi significativi (Pace. Contemplazione, Paradiso), ecco Messina.----------------------------------------I coloni greci che la fondarono nel 725 a . C. la chiamarono Zancle ( falce) per la forma arcuata del suo porto. ---------------------------------------Nei secoli attraversò periodi di particolare prosperità, specialmente sotto i Normanni e gli Aragonesi. ------------------------------------------Diede i natali ad Antonello. ------------------------Distrutta nel 1908 da un violentissimo terremoto e nel 1943 dai bombardamenti aerei, ha nel Duomo normanno (1160) il suo principale monumento.------------------------------------------Le acque dello Stretto, con la costa calabra sullo sfondo, da un lato e i Monti Peloritani dall' altro compongono uno scenario di suggestiva bellezza.---------------------------------------------Poi, dopo Scaletta con i resti del Castello Ruffo, per 18 chilometri una ininterrotta spiaggia si offre a chi ama il sole e il mare. ------------------A ridosso della costa una successione di borghi di origine non antica, graziosi e accoglienti: Alì Terme, Nizza, Roccalumera, Furci, S. Teresa e S. Alessio, dai quali, inoltrandosi nelle valli del Nisi e dell' Agrò, si possono raggiungere Alì Superiore, Fiumedinisi, Pagliara, Mandanici, Savoca, Casalvecchio, Antillo e Forza d' Agrò.--In questi centri montani sono numerosi i resti del passato da visitare, in un' atmosfera ancoraimpregnata di suoni e profumi della civiltà contadina., mentre l' occhio spazia su panorami vasti e luminosi.---------------------Dopo Capo S. Alessio, su cui si erge il Castello “saraceno”, tra l'azzurro del mare e il verde dei limoni, al centro di un ampio golfo si adagia Letojanni, stazione balneare già ben nota.------Poco oltre, uno dei poli turistici più apprezzati del mondo, quello che fa capo a Tormina e a Giardini Naxos, l' una arroccata sul Monte Tauro, l' altra stesa sulla baia sottostante.------Chi può dire che questo non è un “angolo di paradiso”? Un' altra espressione sarebbe inadatta a definire questa zona, tante sono le bellezze che qui la natura e la storia hanno voluto collocare.------------------------------------Da Giardini ci si può inoltrare nella Valle percorsa dal fiume Alcantara, attraverso Gaggi, Graniti, Motta Camastra con le famose Gole scavate nella roccia lavica, Francavilla, Castiglione, Malvagna, Mojo, Roccella, sino a S. Domenica Vittoria.--------------------------L'imponente mole dell'Etna con la sua cima imbiancata domina il paesaggio circostante che ha essa stessa forgiato nel corso dei millenni, colata dopo colata.-------------------------------Intorno, per un diametro di 44 chilometri , tutto poggia e vive sulla lava vomitata dalla bocca di questo tremendo gigante.---------------------------La gente lo teme, perché sa che nulla può contro la sua furia devastante, ma lo rispetta e lo ama.----------------------------------------------Questi opposti sentimenti nutrono gli abitanti dei paesi che sorgono alle pendici del vulcano (Fiumefreddo, Giarre, Riposto, Linguaglossa, Randazzo, Bronte, Adrano e Paternò) o sulle nere scogliere della Riviera dei Ciclopi, così chiamata perché qui Polifemo ebbe il fatidico incontro con l'astuto Ulisse (Acireale, Aci Trezza, Aci Castello).-----------------------------Catania, più volte distrutta da terremoti, fiumi di lava ed eserciti non meno perniciosi, è città splendida di monumenti barocchi e fremente di attività molteplici.-----------------------------------La pietra lavica è l'elemento caratterizzante di case e strade.-----------------------------------------Da un blocco lavico è scaturito l'elefante, u'liotru, simbolo della città.-------------------------Innumerevoli i catanesi di genio, in ogni campo: da Vincenzo Bellini a Giovanni Verga, da Mario Rapisardi a Angelo Musco.-------------------------Catania è sotto la materna protezione di S. Agata.------------------------------------------------Ogni catanese è devoto alla Santa e non manca di sicuro ai solenni festeggiamenti in Suo onore, dal 3 al 5 febbraio di ogni anno.
Testo:Vittorio Gregorio